L’ultimo martedì 25 novembre si è svolto il secondo incontro della serie che ci vedrà insieme tutti i mesi fino a maggio.
Dopo la prima presentazione unita al benefit per Dick (il cane affetto da tumore intra-midollare), ci siamo addentrati in una panoramica sulle attività del movimento animalista: un lungo elenco di slide, intervallato da considerazioni dei presenti, che dava l’idea di quanto viene fatto e quanto sia da fare per contrastare lo sfruttamento degli animali.
Un esame di ciò che succede sulla lunga e tortuosa strada della liberazione, mostra come le iniziative sono diverse e raramente in contrasto fra loro, mentre allo stesso tempo cambia invece molto la modalità con cui viene affrontata la tematica animale.
Abbiamo assistito ad una crescita generale che certamente sposta l’accento da una predisposizione zoofila ad un animalismo più convinto, nel quale oggi convivono sforzi protezionisti, abolizionisti e liberazionisti.
La questione animale si pone come argomento necessario e non contingente, individuando nel rapporto con gli altri animali un fulcro d’interesse per l’intera umanità. Ogni cultura viene investita dal bisogno di fare i conti con l’alterità animale e, a seconda dei casi, nascono forme di contestazione e rivisitazione delle idee dal carattere progressista.
Siamo arrivati infatti alla conclusione che gli ambiti conservatori intraumani (le destre più o meno radicali) quando sposano la causa degli animali non umani lo fanno facendo leva su aspetti che toccano l’estrema periferia del problema, così come la stampa che più si accorge della sofferenza oltre la specie più tende a strumentalizzare l’attenzione che gli animali non umani catalizzano con sempre maggior intensità.
Ci siamo soffermati in particolare sull’opportunità di tracciare -e seguire- dei margini più precisi che identifichino un movimento molto variegato, riflettendo sulla forza e la limitatezza dell’identitarismo nelle lotte di trasformazione sociale, mettendo questo atteggiamento a raffronto dei suggerimenti dati da altri movimenti di emancipazione e da quella residua parte di movimento animalista che già si occupa per rendere la lotta animalista una battaglia di ordine più politico che ‘etico giudicante’.
Sono infatti enormi i condizionamenti specisti e poco evidenti nel frattempo all’opinione pubblica, con il risultato che caricare il tema di spirito di giustizia rischia di creare emarginazione ed eccessiva semplificazione della portata del nostro messaggio.
Se un intento è stato pronunciato è quello di non sopprimere il confronto interno, per quanto è vero che per andare d’accordo nella vita è prima indispensabile capire le ragioni dell’altro e cimentarsi solo a quel punto verso una risoluzione dei conflitti che sia utile a tutti.
Tra gli altri sono emersi spunti che verranno ripresi negli incontri successivi, a partire dall’anno nuovo per l’incontro con i canili di zona.
Nel mezzo è prevista la cena benefit per la Casa-famiglia Lunacorre. Un progetto che compie i primi passi quattro anni or sono e che nel tempo cresce nei contatti, nelle idee e nella disponibilità ad aiutare “gli animali che chiedono aiuto”.
Oggi il centro ospita soprattutto cani ma registra un aumento ‘sensibile’ della popolazione di conigli (oltre alle storiche galline che hanno aggiunto al proprio gruppo un nuovo giovane componente…).
Le spese per costruire la quasi ultimata ‘sala incontri’ sono state altresì ingenti, per cui rinnoviamo a tutti l’invito a partecipare il 23 dicembre prossimo (in questo singolo caso anticipiamo l’incontro al penultimo martedì per non sovrapporci troppo al fine anno).
La cena natalizia prevede un contributo più alto del solito (25 euro) al cospetto di un menù più ricco (dallo spumante, al dolce e caffè compresi), con l’aggiunta della rivista di critica antispecista Liberazioni e un gadget di Lunacorre.
Proietteremo delle foto e i ragazzi di L.C. ci spiegheranno le novità che li riguardano.
Prenotate i vostri posti con largo anticipo!!
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