Estendere il principio di eguaglianza oltre i confini di specie

Gli umani hanno abusato degli altri animali sin dall’alba della storia, la loro sofferenza di oggi è in gran parte la conseguenza di millenni di pregiudizio antropocentrico e di condizionamento culturale.…mentre il livello generale della preoccupazione per gli animali è probabilmente più alta di quanto non sia mai stata nella storia umana, la sofferenza animale supera oggi, sia in quantità che in intensità, qualsiasi strage il mondo abbia mai conosciuto.Vogliamo estendere il principio di eguaglianza oltre i confini della specie con la stessa logica che ci ha permesso di superare il razzismo, il sessismo e le altre discriminazioni intraumane.
Quando diciamo che tutti gli umani sono uguali, non si intende una presunta eguaglianza reale, perché gli umani sono incontestabilmente diversi quanto ad aspetto e forza fisica, sensibilità, abilità intellettive…
L’ eguaglianza è un’idea morale: dal punto di vista logico non vi è alcuna ragione per cui una differenza tra due individui debba giustificare una differenza nella considerazione attribuita ai rispettivi interessi o nel modo in cui devono essere trattati.

Se non discriminiamo in base al colore della pelle o al sesso perché dovremmo farlo in base alla specie? L’ applicazione del principio di eguaglianza può razionalmente arrestarsi solo dove si arresta il possesso di interessi, inteso come capacità di provare piacere o dolore. Se un essere soffre non può esistere nessuna giustificazione morale per rifiutarsi di prendere in considerazione la sua sofferenza.

Tra tutte le violenze inflitte agli animali non umani quella che qui affrontiamo è forse la più importante, non solo per il numero di animali coinvolti, ma anche perché è profondamente radicata in noi e quindi difficile da estirpare.
Il consumo di carne e derivati animali coinvolge tutti e ci rende quotidianamente responsabili di questa sofferenza: l’idea che la vita di un animale conti meno del piacere di un pasto è il più grosso ostacolo sulla strada dell’attribuzione di uguale dignità ai membri delle altre specie.

GustoArsizio : cibo vegan in libertà!

La maggior parte delle persone non sanno riconoscere e descrivere le emozioni degli animali non umani. Tendono infatti a definirle in termini di espressioni corporee (il cane ringhia) o di reazioni comportamentali (il cane è aggressivo), anziché riferirle a pensieri associati (quel cane prova per me rabbia, antipatia, paura, piuttosto che fascino, amore, devozione…). Queste persone costituiscono la stragrande maggioranza della società umana e determinano un’organizzazione delle risorse basata sullo sfruttamento degli animali.
Con lo scopo di rifornire di prelibatezze e piaceri vari la sola specie dominante si recludono, torturano e uccidono negli allevamenti (intensivi o “biologici” che siano) miliardi e miliardi di esseri senzienti.

Persino coloro che sono sensibili all’immenso dramma animale devono uniformarsi al massacro.

Da parte nostra desideriamo realizzare un luogo d’incontro in cui diventi possibile intrecciare relazioni, godere di piaceri e gusti dei più liberi e “diversi”, un luogo in cui rifocillarsi e rilassarsi un po’, in cui abbandonarsi ad un clima emozionale che guarda oltre i confini della nostra specie… qualcosa di difficile da spiegare, qualcosa che è tutto da scoprire!

Che gusto può assumere un cibo vegan (privo di derivati animali quali carne, latticini e uova) nel nostro locale?
Innanzitutto il gusto del sapere che stiamo facendo qualcosa insieme affinché un orso da qualche parte possa guardare con rapimento un tramonto.
Il gusto che ci può essere nell’ascoltare un pappagallo dando credito al fatto che voglia dire proprio quello che dice – perché no?
Il gusto di sentirsi raccontare la storia di un elefante amico di un topo o quella del bisonte che adora pattinare sul ghiaccio.
Il gusto che prova un delfino che inventa autonomamente i propri giochi, là…lontano e vicino, sperduto nel suo-nostro mare.
Il gusto dell’agognata libertà che si manifesta nel destino di tutti i corpi dotati di cuori pulsanti.
Il gusto di una convivialità da vivere, in fin dei conti, con tutti coloro che ci circondano.

Alla ricerca di sapori belli e buoni,
nuovi e solidali.

GustoArsizio vi aspetta!

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2 risposte a Estendere il principio di eguaglianza oltre i confini di specie

  1. Walter ha detto:

    Ciao Gusto!!! Tra due settimane sarò a Busto e finalmente potrò venirvi a trovare e farmi una scorpacciata di cose buone!!! Mi raccomando, non deludetemi! ci si vede giovedì 20. E’ una minaccia!! :-)))

    Walter

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